I musei sono palestre per il cervello, formidabili inneschi di emozioni, memoria e sentimenti. Lo sono ancor più per coloro che soffrono di patologie degenerative come l’Alzheimer o altre forme di demenza senile, ai quali l’isolamento conseguente al lockdown ha fatto venir meno molti degli abituali stimoli. Da queste premesse muove il progetto “Il Museo, una palestra per la mente” promosso dal Museo del lavoro e delle tradizioni popolari di Palazzo Mediceo con il sostegno degli assessorati al sociale e alla promozione e valorizzazione del territorio del Comune di Seravezza. L’iniziativa si inquadra in una più ampia progettualità della Regione rivolta ai musei toscani per favorire l’inclusione delle persone con Alzheimer e demenza senile nella vita attiva della comunità attraverso la partecipazione diretta, con l’intento di preservare o rallentare la perdita delle loro capacità cognitive e ridurre i disturbi del comportamento.

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L’incontro pilota del progetto si terrà nel mese di dicembre in modalità online. I partecipanti potranno “visitare” alcuni ambienti del Museo di Seravezza per poi soffermarsi, guidati dalle operatrici, sull’osservazione di alcuni oggetti della collezione museale, ricevendo in tal modo stimoli alle loro emozioni, ai sentimenti, ai ricordi. L’incontro pilota sarà riservato a un massimo di quattro persone e relativi accompagnatori. Un’opportunità per tutti loro di condividere un’esperienza al di fuori dalla quotidianità, per sperimentare insieme nuove modalità di dialogo e di condivisione del tempo.

Gli interessati possono contattare entro lunedì 1 dicembre le due operatrici (Debora al 338 5741081; Fiammetta al 329 4919903) oppure scrivere a museo@terremedicee.it per avere maggiori dettagli sul progetto e verificare le modalità per la partecipazione online.

Con questa iniziativa il Museo del lavoro e delle tradizioni popolari di Seravezza conferma e accresce la propria vocazione di spazio sociale, luogo di incontro e di scambio alla pari, di apprendimento informale e di scoperta, in cui la gioia e l’interesse personale sono i motori della conoscenza. Il museo come spazio d’incontro per i cittadini, dove si creano nuove forme di comunicazione e nuove risorse per sviluppare abilità e valorizzare le persone. Gli educatori che lavorano nei progetti dedicati alle persone con demenza considerano l’arte e gli oggetti conservati nei musei come dispositivi relazionali e cercano di fare in modo che l’esperienza museale sia un’esperienza trasformativa per tutti.


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